Sei occhi vedono meglio di quattro.
Alla fine dello scorso anno, ci siamo cimentati sull’ideazione di una nuova progettualità triennale.
Quanti pensieri, quante domande, quanti dubbi. Cosa fare e perché. Come vivificare il rito.
È subito emersa una necessità di trasformazione già ricercata da tempo, ma fattasi ora più urgente.
Così abbiamo deciso di farci affiancare da qualcuno con cui scambiare perplessità, desideri e chiarezze e che, favorito da una posizione esterna, potesse aiutarci a guardare il quadro. Abbiamo chiesto quindi a Giulio Sonno, dramaturg e consulente artistico, di starci accanto in questa piccola rivoluzione.
Alle soglie del nostro venticinquesimo compleanno nel 2023, ci interessa definire ancora meglio il nostro agire, la nostra posizione poetica e curatoriale in modo sempre più chiaro.
Pensiamo che un Festival non possa più ridursi alla semplice compilazione di un calendario. Resta la volontà di promuovere esperienze innovative, radicali, interdisciplinari, stando anche accanto agli artisti e alle artiste che muovono i primi passi, senza trascurare il confronto con i maestri. Ma soprattutto cin interessa cercare delle forme e modalità che possano fare entrare lo spettatore in un contatto più intimo con il processo di creazione e avvicinarlo anche a singolari esperienze di vita in dialogo con l’arte. Ci interessa creare spazi di pensiero. Ci interessa assumerci una responsabilità politica.
Non è quindi un caso che quest’anno la sezione Laterale sia molto più estesa e corposa…
to be continued…